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di Antonio Monroy
Tali ricordi appartengono intimamente al suo bagaglio culturale e sono la matrice originaria delle scelte stilistiche e creative del suo lavoro.
Dall’Etiopia all’Italia: il matrimonio, la figlia Ida e tantissime esperienze, inclusi gli abiti di una piccola linea ideata e prodotta in proprio e molte consulenze per ditte di tessuti e stampati.
Il primo viaggio in India è del 1976, Lisa insieme a Ida scoprirà tutto un mondo e vi troverà una certa affinità con quello etiope, soprattutto nell'ambito dei tessuti, degli ornamenti e dei colori.
Dopo il primo viaggio seguirà una lunga serie di appassionati viaggi e soggiorni, immersi nei modi di vita e costumi dei villaggi e città indiane.
Da allora fino ad oggi approfondirà la conoscenza dell'ampia gamma di tessuti e disegni di varie regioni dell'India, infine trasformerà creativamente i suoi disegni, materiali e colori in un'infinità di oggetti e manufatti destinati al decoro e all'arredo della casa.
La ricerca riguarderà anche le culture di altri paesi orientali, oltre a profonde riflessioni sul decoro domestico della tradizione europea e del rinascimento toscano.
I suoi oggetti emanano una sottile atemporalità
che richiama in qualche modo l'Oriente.
La casa di Lisa a Milano è allo stesso tempo studio
e laboratorio. Le bellissime trapunte, i cuscini di forme insolite, le tende, sono lavori d'arte che invitano alla convivenza. Raffinati studi di colori realizzati in organza resistentissima e preziosa che diventa col lavaggio sempre più soffice. Bianche tende di mussola segnate da bordi colorati fluttuano dalle finestre e i letti sono come avvolti in singolari zanzariere, vere stanze nelle stanze, le cui strisce colorate richiamano le tonalità delle trapunte. Tovaglie e tovaglioli in accordo cromatico addolciscono i contorni geometrici della sala da pranzo.
"Tutto quello che faccio, il senso e la passione per
il colore soprattutto, ha le radici nella mia prima esperienza di vita. Sono nata in Etiopia in una piccola città immersa negli agrumeti. Un paese meraviglioso con le case splendide, le verande e gli spazi per stare all'aperto. Abitavamo vicino ad un mercato che amavo moltissimo. Solo che il mercato era indiano, come lo erano i mercanti e i colori,
i gialli, i rosa, i cobalto splendono ancora nel mio ricordo, nel sole. Il mio gusto e la mia sensibilità si sono formati in quegli anni". Determinante è stato
un viaggio in India: “Può sembrare sciocco, ma già sapevo cosa mi attendeva. Fu come ritrovare un mondo."
“Ci sono stati strani collegamenti, altri amori, altri paesi, il fascino dei mondi arcani del mandala, infine l'India. La materia ritrovata, questa organza dolcissima, impalpabile, lucida aria colorata, frammento di nuvola da toccare e usare, il colore puro che diventa sostanza viva, luminosa, si compone e si rincorre, allegra e dolce, si ferma in un punto centrale. Ammicca e non può essere ignorata. Sono i miei disegni.”