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storia

La sensibilità per i colori, l’antico sapere artigianale, il senso del viaggio e l’unione di mondi solo apparentemente lontani: sono molti gli ingredienti che compongono l’anima di Lisa Corti.

Un marchio di tessuti, abbigliamento e accessori che è, in realtà, molto più di questo. Dagli anni Ottanta, Lisa Corti produce tessuti per la casa, tovaglie, mezzeri (tessuti di grandi dimensioni e forma quadrata), ma anche cuscini, copriletti, tende e arazzi. E poi un'ampia gamma di vestiti da donna, kurte, kaftani, giacche e borse, ma anche da uomo e bambino. Un mondo di tessuti pensati in Italia, prodotti in India a mano con antiche tecniche, ognuno a suo modo unico, elegante e senza tempo.

In questi anni, Lisa Corti ha saputo affermarsi come un’icona dello stile, capace di trascendere le generazioni, le stagioni, gli anni che trascorrono. Le sue ispirazioni sono dopotutto senza tempo: arrivano da miniature, tessuti e oggetti antichi di decenni oppure di secoli, scovati nei suoi innumerevoli viaggi in oriente.

Il primo seme di Lisa Corti viene piantato nel 1963. Lisa, all’epoca poco più di ventenne, disegna una prima linea da donna fatta di pochi capi, distribuiti tra amici, che ottengono un piacevole successo.

Passano poco più di dieci anni, e arriva l'epifania che cambia il destino di Lisa e di quello che sarà, di lì in poi, il marchio Lisa Corti. È un viaggio in India con la figlia Ida, in cui Lisa ritrova i colori, i tessuti e le texture dei mercato conosciuti nell’infanzia trascorsa in Eritrea. Dall’India torna anche con una nuova conoscenza: quella del block printing, che adotterà negli anni successivi e fino a oggi per la realizzazione di tutti i suoi capi. A metà degli anni Ottanta, nasce lo Home Textile Emporium, e la sua prima collezione attrae le attenzioni di designer e artisti come Elio Fiorucci e Michelangelo Antonioni.

Ida Corti - ©Oberto Gili

Oggi la casa e l'atelier di Lisa Corti si trovano in via Lecco, nella vibrante e multiculturale Porta Venezia, non a caso il quartiere che ospita la grande comunità eritrea di Milano, e Lisa divide il suo tempo tra l’India e l’Italia.

Lisa Corti, continua a essere una compagnia a guida famigliare: Ida, figlia di Lisa, è la CEO e si occupa della direzione artistica. Negli anni Ida è cresciuta insieme al brand, dal primo viaggio in India alla nascita dei primi pattern. Una storia moderna, transgenerazionale e soprattutto femminile.

Le case hanno avuto un’importanza fondamentale nello sviluppo di Lisa Corti. La prima location del brand, negli anni Ottanta, era in un quartiere milanese fatto di vecchie case affacciate sui canali, oggi famoso come distretto dei Navigli.

Dal 2005 la compagnia si è poi spostata in via Lecco 2, in un ampio spazio che apparteneva a un antico convento del XVII secolo, poi inglobato in un palazzo a fine ‘800, e trasformato con la fantasia eclettica di Lisa. Entrando, quello che colpisce è il pavimento in legno, dipinto interamente da Ida Corti: un altro segno di colore e sincretismo, il fil rouge che caratterizza, a distanza di decenni, ancora l’anima di Lisa Corti. Ma quello di via Lecco è ben più di un negozio: contiene anche il laboratorio del marchio, come una vera e propria factory in cui navigano clienti, creatività e storia. Uno spazio con aree di vendita, macchine da cucire, e poi computer e tavoli da disegno. Un emporio, un mercato, anzi un bazar, in cui cercare, toccare, tagliare e lasciar viaggiare la fantasia.

La storia del nostro logo

Il gatto del logo è esistito davvero: era il siamese di Lisa all’epoca della nascita della compagnia. È stato disegnato da Angelo Barcella, compagno di Lisa e soprattutto artista e pittore, e subito adottato come simbolo della compagnia, felicemente contravvenendo alle rigide regole delle immagini più corporate: una scelta anzi in linea con lo spirito di Lisa Corti, un marchio che è nato e si è sviluppato proprio in casa.

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